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«In nessun paese del mondo nel dibattito pubblico si parla della Capitale con toni così negativi e a tratti dispregiativi come avviene a Roma; al contempo, le rilevazioni ci dicono che Roma è la città più amata dai cittadini europei e di tutto il mondo. La politica, la classe dirigente e gli italiani tutti dovrebbero vivere come una lacerazione dolorosa questa schizofrenia», così Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa e membro del Consiglio dell’Osservatorio parlamentare per Roma, intervenendo al convegno tenutosi stamattina presso l’Auletta dei gruppi parlamentari dal titolo “La Capitale. Inclusione, trasversalità, confronto, partecipazione. Un nuovo progetto per costruire il futuro di Roma”.«L’Osservatorio nasce con l’idea che sia necessaria una fase costituente. Nella storia delle Istituzioni queste fasi arrivano dopo avvenimenti tragici che fanno emergere la consapevolezza di dover mettere da parte le conflittualità strumentali per costruire qualcosa insieme. La consapevolezza che noi abbiamo in questo momento è che se non apriamo entro il 2020 questa fase costituente – cioè se non affrontiamo e risolviamo complessivamente la questione dell’assetto istituzionale, dei poteri e del finanziamento delle funzioni -, nel 2021 ci saranno delle elezioni nelle quali chiunque dovesse vincere si troverà a non avere gli strumenti per affrontare i grandi problemi di questa città. Ci troveremmo cioè di fronte a uno scontro politico tanto feroce quanto velleitario e inconcludente», ha affermato Magi.«Nell’affrontare questa sfida costituente abbiamo come principale nemico proprio lo scontro politico quotidiano, che ha impedito finora di sciogliere i principali nodi dell’assetto istituzionale.  È successo quando il sindaco era di un colore politico diverso da quello del Presidente della Regione, ma anche quando appartenevano allo stesso partito. Per questo è importante la nascita dell’Osservatorio, ma perché le fasi costituenti funzionino serve che la volontà politica sia accompagnata da una tensione morale, da uno spirito costituente, e dalla partecipazione di tutti. Per questo è necessario il contributo di tutte le realtà presenti qui oggi: le associazioni di categoria, le comunità religiose, le associazioni di cittadini e di quartiere, le Università, le realtà produttive. Oggi siamo qui per provarci seriamente, e vi chiediamo una mano», ha concluso.

Roma, 2 dicembre 2020