“È gravissimo che, come denunciato dal legale della Ong, sia la Guardia Costiera a negare l’attracco a Lampedusa della nave Open Arms, mentre a bordo la situazione si fa di ora in ora più drammatica”, lo dichiara Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.
“Ancora una volta le autorità italiane trattengono a su una nave dei naufraghi violando non solo il diritto internazionale ma anche la legge italiana, che le obbligherebbe a condurli rapidamente negli appositi centri per le operazioni di identificazione e per l’eventuale richiesta di protezione internazionale”, prosegue Magi. “L’articolo 10-ter del Testo Unico sull’immigrazione è chiarissimo sul punto: lo straniero rintracciato in occasione dell’attraversamento irregolare della frontiera interna o esterna ovvero giunto nel territorio nazionale a seguito di operazioni di salvataggio in mare è condotto per le esigenze di soccorso e di prima assistenza presso appositi punti di crisi (i cosiddetti hotspot), presso i quali sono effettuate le operazioni di rilevamento foto-dattiloscopico e segnaletico (anche ai fini del rispetto della normativa europea), ed è assicurata l’informazione sulla procedura di protezione internazionale, sul programma di ricollocazione in altri Stati membri dell’Unione europea e sulla possibilità di ricorso al rimpatrio volontario assistito”, continua Magi. “Insomma, va chiarito una volta per tutte che il Ministro Interno non ha il potere di impedire lo sbarco, ha la prerogativa di indicare un porto di sbarco in funzione delle operazioni di accoglienza per l’identificazione e l’informativa sulla protezione, ma non quella di non indicarne nessuno”, spiega il deputato.
“Il presidente Conte, che è intervenuto in maniera molto decisa sulla questione nella sua lettera a Salvini, si attivi subito in prima persona per consentire lo sbarco è il soccorso delle 134 persone a bordo della Open Arms tra cui ci sono ancora diversi minori”, conclude Magi. Roma, 16 agosto 2019