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A poco più di una settimana dall’entrata in vigore del decreto “Paesi sicuri”, diramato dalla Farnesina di concerto con gli interni e via Arenula, torna a farsi sentire l’allarme delle associazioni LGBTI e delle realtà impegnate sui diritti dei richiedenti asilo. Nel decreto ministeriale citato, infatti, vengono elencati 13 Paesi che l’Italia considera «paesi di origine sicuri», cioè rispettosi dei diritti umani (Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Senegal, Serbia, Tunisia e Ucraina) senza che tali scelte siano argomentate dagli estensori. In questi Paesi è dimostrabile che esistono persecuzioni nei confronti delle donne, delle minoranze sessuali, etniche, religiose e politiche, nonché violenze legate al fenomeno della tratta. L’allarme di Associazione Radicale Certi Diritti, Il Grande Colibrì, Renzo e Lucio e Comitato per i diritti civili delle prostitute è diventato un’interrogazione presentata dal deputato radicale di Più Europa Riccardo Magi e un appello della società civile sottoscritto da decine di realtà associative LGBTI e non. Domani presso la sala stampa della Camera dei Deputati, dalle ore 10.00, presenteranno le iniziative in campo l’on. Riccardo Magi di Più Europa, il segretario di Certi Diritti Leonardo Monaco, l’avvocato Antonello Ciervo di Asgi, Gabriella Friso di Certi Diritti, Michele Benini di Renzo e Lucio e Lyas Alamari de Il Grande Colibrì. Roma, 29 ottobre 2019