“Il governo risponde in modo elusivo e non chiarisce il punto dei costi delle “navi quarantena” da qui a fine ottobre; una cifra che comunque supera i 5 milioni di euro, stando ai bandi finora pubblicati. Si tratta di una soluzione non solo costosa, ma che presenta numerose criticità sul fronte del rispetto dei diritti umani e delle Convenzioni internazionali, oltre che ingiustificata dal punto di vista sanitario”, così Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa, a seguito dello svolgimento del question time in Commissione trasporti alla Camera. “La situazione per le persone a bordo di queste navi è drammatica, come il suicidio del giovane tunisino ha tragicamente dimostrato e come testimoniato dalle parole del Garante nazionale per i diritti dei detenuti oltre che da Open Arms, Asgi e altre associazioni. Vigileremo e ci batteremo affinché l’emergenza sanitaria non faccia da apripista a “navi hotspot” permanenti, una soluzione discriminatoria che viola le norme nazionali e internazionali sulle procedure finalizzate all’identificazione e alla eventuale richiesta di protezione dei migranti”, conclude Magi.

Qui il testo dell’interrogazione: https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5-04413&ramo=C&leg=18

Risposta: Il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 1363 del 18 aprile 2020, al fine di assicurare il rispetto delle misure di isolamento fiduciario e di quarantena adottate per contrastare la diffusione epidemiologica del COVID-19 da parte dei migranti soccorsi dall’Alan Kurdi e dalla nave spagnola Aita Mari, ha previsto che la Croce Rossa, in qualità di soggetto attuatore, potesse utilizzare la nave individuata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nell’ambito della Convenzione del 18 luglio 2012 tra il Ministero delle infrastrutture e de trasporti e la compagnia Italiana di Navigazione spa. L’articolo 16, comma 2 di detta Convenzione stabilisce, infatti, che la società CIN ha la responsabilità di garantire la disponibilità di una nave di riserva per esigenze di pubblico interesse secondo le disposizioni emanate dal Ministero. In attuazione di detta previsione e per far fronte alle predette esigenze, è stata individuata l’unità Rubattino, in relazione alla cui attività è stato richiesto il riconoscimento della somma di euro 423.182,00. Nell’evidenziare che detta somma si riferisce, esclusivamente, all’assistenza alloggiativa e alla sorveglianza sanitaria con oneri a carico delle risorse messe a disposizione del Dipartimento della protezione civile, si rappresenta che è in corso l’attività istruttoria finalizzata alla verifica contabile – amministrativa di detto importo. Per quanto concerne l’attività della Moby Zazà si ricorda che essa è stata espletata in attuazione del decreto del Capo Dipartimento della protezione civile n. 1287 del 12 aprile 2020 e che i relativi oneri gravano sulle risorse messe a disposizione dal medesimo Dipartimento. Allo stato, il soggetto attuatore (Capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno) è in attesa di ricevere la documentazione amministrativo – contabile relativa all’attività sopra descritta per le necessarie verifiche. Conseguentemente, non è stato ancora erogato alcun importo.

Roma, 22 luglio 2020