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«La discussione di oggi, per molti versi, interroga il senso stesso di una democrazia parlamentare. Il memorandum Italia Libia è a tutti gli effetti un accordo bilaterale di natura politica che prevede l’ingente uso di risorse pubbliche e che quindi ai sensi dell’articolo 80 della nostra costituzione doveva essere ratificato dal Parlamento. Abbiamo ratificato diversi accordi questa mattina ma qui stiamo facendo una discussione su un memorandum che non è mai stato ratificato da questo Parlamento, che non ha mai dato un’autorizzazione all’esecuzione. Nel merito, signora ministra, noi non possiamo nutrire speranze che ci sia un miglioramento della situazione dei migranti nei centri di detenzione libica perché quello, come ha detto l’ONU, è un sistema non riformabile, perché la Libia è un paese che non riesce a garantire diritti umani agli stessi cittadini libici. Quello che noi abbiamo favorito è la stabilizzazione di poteri paramilitari e mafiosi. Quello che noi dobbiamo chiedere oggi, per evitare che il nostro paese diventi oggetto di un’indagine e di una condanna della Corte penale internazionale – e dobbiamo evitarlo a tutti costi – è una cosa sola: una missione internazionale per un piano di evacuazione e una nuova missione di salvataggio nel Mediterraneo». Così Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa, intervenendo in aula dopo l’informativa della ministra Lamorgese sul memorandum Italia-Libia. Roma, 6 novembre 2019