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“Mentre il mare restituiva i corpi delle vittime del naufragio di inizio luglio al largo della Tunisia, in commissione Affari Costituzionali il sottosegretario Molteni tornava a parlare delle “evidenze” di legami tra trafficanti di uomini libici e le Ong: una “evidenza” finora smentita da tutte le inchieste giudiziarie svolte sulle Ong che effettuano attività di salvataggio in mare. I soli legami dimostrati, come ho ricordato a Molteni, sono quelli tra gli scafisti e la cosiddetta ‘Guardia costiera libica’, a cui il nostro Paese solo pochi giorni fa ha rinnovato supporto, annunciando la fornitura di altri mezzi. Le prove di questi legami si trovano nei documenti ufficiali del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”, lo afferma Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.
“Oggi infatti l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, insieme all’Oim, chiede che non siano penalizzate le Ong e invoca l’interruzione di ogni accordo a sostegno della Guardia costiera libica che continua a privare della libertà gli immigrati intercettati in mare e riportati indietro in un paese dove imperversa la guerra civile. Il governo italiano invece continua la sua guerra – una guerra ormai personale di Salvini – contro le Ong con il decreto sicurezza bis”, continua Magi.
“L’obiettivo del governo è tutto propagandistico e volto solo a criminalizzare chi salva vite in mare, invece di lavorare per impedire che crimini contro l’umanità continuino a consumarsi in Libia”, conclude.

Roma, 12 luglio 2019