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Stamattina il convegno alla Camera. Il deputato radicale di +Europa relatore della proposta di legge che prevede l’introduzione di canali di ingresso per lavoro e forme di regolarizzazione: “Soluzioni pragmatiche e non ideologiche. Bene sostegno PD”

“Nel nostro paese la regolamentazione dei flussi migratori non ha mai coinciso con i fabbisogni produttivi. La proposta di legge popolare della campagna ‘Ero straniero’, nata 3 anni fa con l’intento di porre al legislatore l’urgenza di superare la Bossi Fini che la politica altrimenti non avrebbe mai messo sul tavolo, parte proprio dai dati della realtà sociale e produttiva, quei dati che anche oggi qui ci hanno illustrato ISTAT, INPS, Banca d’Italia e altre organizzazioni e istituti di ricerca sul contributo del lavoro straniero”, l’ha dichiarato il deputato radicale di +Europa Riccardo Magioggi alla Camera in occasione del confronto tra le forze politiche organizzato da Radicali Italiani e dagli altri promotori della pdl di iniziativa popolare ora all’esame della commissione Affari costituzioni della Camera di cui Magi è relatore. Due gli aspetti centrali della pdl dal titolo “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”: l’introduzione di canali di ingresso per lavoro che facilitino l’incontro dei datori di lavoro italiani con i lavoratori dei Paesi terzi, questi ultimi da selezionare anche attraverso intermediari sulla base delle richieste di figure professionali dall’Italia; la possibilità di regolarizzare gli stranieri radicati nel territorio che si trovino in situazione di soggiorno irregolare a fronte della disponibilità di un lavoro o di legami familiari, sul modello di Spagna e Germania. 
“Sono misure convenienti per il nostro Paese e fattibili, questa infatti è una proposta fortemente pragmatica, che va oltre l’approccio ideologico. Ed è la stessa cosa che chiediamo di fare alle forze politiche, per questo è molto positivo che il collega Gennaro Migliore abbia espresso oggi il totale sostegno del Partito democratico alla pdl, indicando tale linea come quella che il PD deve adottare sull’immigrazione. Positiva anche l’apertura al dialogo e al confronto in Commissione della collega Simona Suriano del M5s”, ha sottolineato Magi.”Attualmente è impossibile entrare in Italia legalmente per trovare lavoro, la Bossi Fini ha chiuso qualsiasi occasione legale di ingresso creando solo irregolarità. Le quote previste dai decreti flussi sono pressoché inesistenti. Ma si preferisce intaccare il livello della protezione internazionale – come fatto con il decreto sicurezza – invece di affrontare la grande questione dei canali di ingresso legali. Non solo: ci si affanna per giorni a discutere delle 40 persone sulla Sea Watch, ma si ignorano le 500.000 che si trovano già nel nostro Paese, spesso in condizioni di marginalità o sfruttamento, che è impossibile rimpatriare e che, sempre per effetto del primo decreto sicurezza, diventeranno 700.000 entro il 2020. È questa l’urgenza, non le poche centinaia di persone che arrivano in Italia con le Ong, e bisogna affrontarla in modo pragmatico con soluzioni realistiche come quelle contenute in questa pdl. Ci si può dividere sui dettagli delle norme, ma è necessario un dialogo serio sul metodo. Per questo ringrazio i colleghi che hanno accettato di venire qui oggi a confrontarsi”, ha concluso Magi. 

Al confronto, moderato da Francesca Schianchi de La Stampa, hanno partecipato i deputati Riccardo Magi (+Europa), Simona Suriano (MoVimento 5 Stelle), Gennaro Migliore (Partito Democratico), Laura Ravetto (Forza Italia), Laura Boldrini (Liberi e Uguali), Igor Iezzi (Lega) Emanuele Prisco (Fratelli d’Italia). La tavola rotonda è stata preceduta da una prima sessione, moderata da Annalisa Camilli di Internazionale, con rappresentanti di Banca d’Italia, ISTAT, INPS, CIA – Agricoltori italiani, Confindustria, Fondazione Leone Moressa. 

Roma, 11 luglio 2019