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«Ancora una volta le autorità italiane trattengono a bordo dei naufraghi violando così la legge italiana, che le obbligherebbe a condurli rapidamente negli appositi centri anche per le operazioni di identificazione e per l’eventuale richiesta di protezione internazionale», lo afferma Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.  «L’art. 10-ter del TU sull’immigrazione, lo stesso su cui è intervenuto il decreto sicurezza bis, è chiarissimo sul punto: lo straniero rintracciato in occasione dell’attraversamento irregolare della frontiera interna o esterna ovvero giunto nel territorio nazionale a seguito di operazioni di salvataggio in mare è condotto per le esigenze di soccorso e di prima assistenza presso appositi punti di crisi (i cd. hotspot), presso i quali sono effettuate le operazioni di rilevamento foto-dattiloscopico e segnaletico (anche ai fini del rispetto della normativa europea), ed è assicurata l’informazione sulla procedura di protezione internazionale, sul programma di ricollocazione in altri Stati membri dell’Unione europea e sulla possibilità di ricorso al rimpatrio volontario assistito», continua Magi. «Il Ministro Salvini metta fine all’ennesima violazione della legge italiana oltre che delle convenzioni internazionali». Roma, 30 luglio 2019