Seguimi

“Marco Pannella diceva di ‘tentare il possibile contro il probabile’, il probabile lo abbiamo visto in questi 15 mesi, il possibile va costruito da oggi in avanti ed è per questo che io come i miei colleghi non possiamo chiamarci fuori: in nome della democrazia, della libertà, dei diritti e dell’Europa. Sia chiaro, non faremo sconti a partire dalle cose che nel programma non ci convincono, da quelle che sono incredibilmente assenti, da quelle che sono ambigue o mal declinate. Ma non possiamo scommettere sul fallimento di questo governo, per questo darò il mio voto di fiducia per un’Italia migliore e più giusta che alzando l’asticella della civiltà possa tornare in Europa a testa alta”, così il deputato radicale di +Europa Riccardo Magi intervenendo in Aula alla Camera. “Oggi ogni parlamentare che crede nella libertà e nella democrazia avverte sulle proprie spalle la responsabilità di evitare uno scivolamento irreversibile dell’Italia in una deriva illiberale e antieuropea”, ha affermato, «Non mi sfuggono le profonde contraddizioni e i tratti peggiori che ci sono nella nuova maggioranza a partire dall’antiparlamentarismo e dal giustizialismo che non sono svaniti. Sono tra quelli che con più forza e costanza da questi banchi lo hanno segnalato e continuerò a farlo. Ma oggi non può sfuggirci neppure il clima del paese dopo l’ultimo anno e mezzo di governo gialloverde”.”Il ‘salvinismo’ non si batte scimmiottando Salvini per paura di perdere consensi”, ha poi ammonito, “servono coraggio e proposte lungimiranti, a partire dalla nuova normativa sull’immigrazione: serve superare la Bossi Fini, affinché con l’integrazione e con l’introduzione di canali di ingresso regolari per ricerca di lavoro si possa superare lo scandalo di mezzo milione di irregolari nel nostro paese”. “Cari colleghi del 5 Stelle e del Pd”, ha proseguito, “non avete più scuse dopo anni di annunci e proposte di legge, su alcuni temi che riguardano la vita di tantissimi italiani. Penso ad una legge sul fine vita: prendete posizione, fatevi vivi, dimostrate che l’Italia è un paese laico davvero, senza diversivi che mirino unicamente a rinviare il giudizio della corte. Penso alla lotta alla criminalità che si può fare con la legalizzazione della cannabis per rendere consapevole e sicuro l’uso. E penso all’ambiente: investimenti in conversione ecologica e una riforma della fiscalità in chiave ambientale”. Roma, 9 settembre 2019