«Trascorsi 3 mesi dalla dichiarazione dello stato d’emergenza è ormai evidente che siamo di fronte a una crisi gravissima, prolungata, con effetti duraturi e in alcuni casi potenzialmente strutturali. Una crisi che non ha più i connotati tipicamente emergenziali della sorpresa e dell’immediatezza. La fine della pandemia purtroppo non coinciderà con la fine della crisi. Questo è solo uno dei motivi che impongono con la fase 2 il rientro in una dinamica costituzionalmente corretta tra le istituzioni della Repubblica. Significa che il Parlamento non deve essere “informato” o genericamente “coinvolto” ma deve avere l’ultima parola e su alcune materie deve essere l’unica voce». Così Riccardo Magi, deputato di Radicali +Europa, intervenendo sull’informativa del Presidente del Consiglio Conte.
«L’impatto delle misure del governo sulle libertà fondamentali dei cittadini è tanto più forte quando non accompagnato da una strategia di uscita dal lockdown, da un piano chiaro nelle azioni e nei criteri, comunicato con chiarezza ai cittadini. La proporzionalità delle misure, che è condizione per la legittimità delle stesse, deve basarsi su criteri chiari in ogni zona: abitanti, numero nuovo contagi/giorno, numero posti letto negli ospedali. È così?», continua Magi.
«Quale è la capacità di fare tamponi nel nostro paese al 4 maggio? Con quali criteri saranno fatti? In quali strutture per evitare assembramenti negli ospedali più grandi nelle grandi città? Ci sono delle linee guida nazionali del ministero della Salute su questo? Chiudo con queste domande alle quali avremmo sperato di avere una risposta stamattina, così come una risposta c’è stata nel discorso del Primo ministro francese davanti all’Assemblea nazionale due giorni fa. Confidiamo di avere queste informazioni nelle prossime ore e in una sede parlamentare», conclude.
Roma, 30 aprile 2020