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«Il Presidente del Consiglio domani venga alla Camera a presentare un piano chiaro, puntuale, dettagliato per l’uscita dal lockdown e per l’avvio della fase 2». Lo ha affermato Riccardo Magi, intervenendo oggi in Aula nella discussione generale del DL Covid 19.

«Il primo ministro francese Philippe ha illustrato ieri in Parlamento la strategia nazionale di deconfinamento fondata su tre pilastri: proteggere, testare, isolare. A tre mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza, il Ministero della salute non ha ancora emanato linee guida con i criteri con cui fare i test e ogni regione continua ad andare per conto suo.  La Francia ha intenzione di realizzare ben 700mila test a settimana a partire dall’11 maggio coinvolgendo non solo laboratori pubblici e privati, ma anche quelli di ricerca e veterinari riconvertiti alla causa, con test facili e veloci a carico del sistema sanitario nazionale. Proprio come richiesto in Italia dall’appello dei 300 ricercatori e scienziati italiani di più di un mese fa, appello che non ha trovato risposta. È troppo chiedere al governo una strategia di questo tipo, che non si limiti a comprimere le libertà dei cittadini ma indichi una via d’uscita, scientifica, dalla crisi sanitaria?», continua Magi.

«L’altro aspetto centrale è quello che della modulazione. Escludendo la primissima fase delle zone rosse, continuiamo a vedere DPCM con regole uguali su tutto il territorio nazionale. Il Primo Ministro francese ha indicato chiaramente i parametri da prendere in considerazione nelle varie zone: il numero di abitanti, il numero di nuovi contagi per giorno e il numero dei posti letto. In base a tali dati il 7 maggio sarà determinato quali Dipartimenti passeranno l’11 in categoria rossa (circolazione elevata del virus) o verde. Noi dobbiamo prepararci al 4 maggio, e non abbiamo ancora un piano nazionale anti-contagio, che, ad esempio, estenda l’approccio adottato in Veneto dal professor Crisanti. Queste sono le domande che da settimane non trovano risposte, risposte che a questo punto i cittadini esigono dal Governo», conclude Magi.

Roma, 29 aprile 2020