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«Esattamente un mese fa, quando il Governo ha riferito l’ultima volta in quest’aula sull’emergenza sanitaria, si dibatteva tra l’altro sull’utilità delle mascherine, i quotidiani titolavano “riapriamo Milano” e il Ministro della salute come tutti noi sedeva lì, a pochi centimetri dai suoi colleghi. Sembra un secolo fa ma era in realtà già trascorso un mese dalla dichiarazione dello stato d’emergenza»  così Riccardo Magi, deputato di Radicali +Europa, nel suo intervento a seguito dell’informativa del Presidente del Consiglio Conte alla Camera. «Ci sono state incertezze e contraddizioni, solo in parte comprensibili. Non ci interessano polemiche e ci sarà modo di discutere e di avanzare proposte. Oggi noi chiediamo anzitutto a lei e al presidente Fico che sia  garantito al Parlamento un coinvolgimento costante e puntale».

«Oggi poniamo due questioni. In queste ore circa 300 scienziati e ricercatori italiani hanno rivolto al Governo un appello per un piano nazionale anti-contagio che metta in rete e sappia utilizzare le migliori risorse disponibili per garantire test periodici alle categorie più esposte, isolando così il virus. Solo così – invece che con la rincorsa a provvedimenti sempre più genericamente repressivi – il sacrificio di vite umane, quello degli operatori sanitari in prima linea, di 60 milioni di italiani chiusi in casa sarà servito a diluire l’impatto sul sistema sanitario e ad approntare una strategia di uscita dall’emergenza. Cosa si aspetta?», continua Magi.

Al contempo, «il sovranismo sanitario, nazionale o regionale che sia, è la versione più patetica e più rilevatrice dell’inadeguatezza della chiusura nelle proprie frontiere di fronte ai grandi rischi del nostro tempo. Non serve alimentare la fascinazione per la supposta generosità di regimi autoritari o totalitari. Serve più integrazione politica effettiva, più risorse comuni, più integrazione europea. Serve un’Europa federale: ora o mai più», conclude

Roma, 25 marzo 2020