«Il governo, rispondendo alla nostra interpellanza urgente sulla situazione degli istituti penitenziari nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, ha dimostrato ancora una volta di non cogliere la straordinaria gravità di questo momento e di quanto il fattore tempo nel mettere in campo delle risposte adeguate sia essenziale per scongiurare che nelle carceri italiane si diffonda il contagio», affermano Riccardo Magi, deputato di Radicali +Europa, e Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani.  «Quale isolamento è possibile attuare nella situazione delle carceri italiane rispetto a detenuti che siano positivi o che siano venuti a contatto con altri detenuti positivi? La verità è che nessuna di queste misure di prevenzione può, al momento, essere garantita. Se c’è una cosa che abbiamo imparato in queste settimane è che i luoghi nei quali le persone vivono la propria quotidianità a stretto contatto con le altre, come gli ospedali e le residenze per anziani, sono diventati i più tragici focolai del contagio. E questa è la condizione tipica e abituale degli istituti penitenziari nel nostro Paese», continua la nota.«Ora che anche la Corte europea dei diritti dell’uomo chiede risposte all’Italia, è necessario agire affinché vengano fatte uscire almeno altre 10mila persone in tempi rapidi. Sono circa i 20mila detenuti che scontano una pena inferiore a tre anni per reati non gravi e che potrebbero essere messi subito ai domiciliari, almeno fino alla fine dell’emergenza» concludono. «Se il governo non è all’altezza di questa situazione, deve esserlo il Parlamento».  
Video dello svolgimento dell’interpellanza:
https://webtv.camera.it/evento/16097/490567 

Roma, 10 aprile 2020