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“Con l’inizio del processo a Walter De Benedetto, a giudizio non va una persona che da anni lotta contro una forma terribile di artrite reumatoide, ma l’intero sistema sanitario e le nostre norme e politiche sulle droghe. Quello iniziato oggi presso il Tribunale di Arezzo mette sotto accusa una persona che non ricevendo la giusta dose di cannabis terapeutica ha deciso di coltivarsela da solo. Un paradosso incredibile perché sul banco degli imputati dovrebbero finire tutte le istituzioni che hanno il potere di agire affinché queste ingiustizie non avvengano mai più e invece si voltano dall’altra parte. Noi siamo al fianco di Walter e questa mattina l’abbiamo raggiunto, insieme ai compagni di “Meglio Legale” per sostenerlo in questa battaglia. Lo dico da parlamentare impegnato da anni in questa battaglia e lo affermo con forza ai miei colleghi: basta ipocrisie. Davvero troviamo decente un paese che si accanisce contro chi soffre invece di aiutarlo? È civile un paese che non riconosce la Libertà Terapeutica anche a chi soffre di patologie croniche? Questa mattina ho voluto essere accanto a Walter nella battaglia per la libertà di cura dopo aver aderito alla campagna di disobbedienza civile “Io Coltivo” di Meglio Legale. Ricordo che per sollecitare un dibattito pubblico lo scorso 19 novembre, dopo aver consegnato a De Benedetto un barattolo di cannabis da me coltivata, ho depositato la mia autodenuncia al commissariato Trevi di Roma, chiedendo che gli atti fossero immediatamente trasmessi alla competente procura di Arezzo. Sono consapevole che questa azione costituisce reato in base alla legge italiana, ma bisogna cambiare questa legge ingiusta per il rispetto del diritto alla salute e per la modifica della legislazione italiana sulle droghe, a partire dalla non punibilità della coltivazione domestica finalizzata all’uso personale”.

Così in un post Facebook Riccardo Magi deputato di +Europa e autore di un emendamento approvato nell’ultima legge di bilancio che raddoppia i fondi per la produzione nazionale di cannabis e per l’importazione.